Panatta: "Pietrangeli si credeva il più forte, Rivera lo guardava come un matto. Una volta Villaggio e Tognazzi..."
In un'intervista al Corriere della Sera l'ex tennista Adriano Panatta ha rivelato alcuni aneddoti sulla sua vita.

Intervistato dal Corriere della Sera, Adriano Panatta ha ricordato il suo rapporto con i compagni di squadra in Coppa Davis: "Con Barazzutti non uscivamo insieme la sera, non facevamo le vacanze; del resto io stavo sempre con Paolo Bertolucci, fin da ragazzino. Però, quando ci giocavamo la Davis, con Corrado eravamo una squadra. E Corrado in Davis dava l’anima”.
Poi un episodio incredibile con Paolo Villaggio e Ugo Tognazzi: "Ero in semifinale con Vilas. Paolo e Ugo mi dissero: stasera ti raggiungiamo per cena e domani andiamo a vederti. Dissi: no, stasera non venite, domani ho Vilas. “Dai Adriano, massimo alle nove siamo lì”. Arrivarono alle undici e mezza. Tognazzi si ubriacò, vomitò nei giardini dell’hotel de Paris, gli tenevo la fronte, lo portai a casa, facemmo l’alba. Il giorno dopo Vilas mi diede 6-2, 6-2. A ogni cambio di campo sputavo dal campo a Paolo Villaggio e a Ugo Tognazzi“.
Chiusura di Panatta su Nicola Pietrangeli: "Il problema con Nicola è che dovevo difenderlo da se stesso. Perché è polemico. È sempre il più bravo di tutti, a tennis ma pure a calcio, ha avuto più di mille donne… Eppure voglio davvero molto bene a Nicola. Pietrangeli è geloso di Sinner? “Ma no, dai. Nicola non è geloso; vive in un mondo suo. È un uomo straordinario. Ma è sempre stato così. Una volta disse a Gianni Rivera: “Tu sei stato molto fortunato”. E perché, chiese Rivera. “Perché se anziché a tennis giocavo a calcio, diventavo più forte di te” rispose Nicola, serissimo. Rivera lo guardava come un matto”.







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